Federazione gomma e plastica, allarme sui costi dell'energia
La crisi economica mondiale, l'impatto stringente del green deal europeo e i costi dell'energia mettono a "rischio le nostre industrie". È questo l'allarme lanciato dalla Federazione gomma e plastica, due settori che valgono 160mila posti di lavori, nel corso dell'assemblea svoltasi a Milano. Elemento di criticità non nuovo ma sempre impattante è "costituito dai costi energetici, che in Italia rimangono meno competitivi rispetto a quelli di altri paesi", spiegano gli operatori del settore. Nel 2024 si è registrata una contrazione della produzione del 3,84% rispetto all'anno precedente e una riduzione dell'export dell'1,25%. Il presidente della Federazione gomma e plastica, Marco Do, ha tracciato un bilancio del quadriennio 2021-2025, mettendo in evidenza i risultati raggiunti dalla Federazione, che nonostante le difficoltà congiunturali, ha rafforzato la propria struttura e i servizi offerti: una crescita data dall'adesione di 120 nuove aziende, raggiungendo così un totale di circa 50.000 lavoratori nelle 500 aziende associate. Ne parliamo con Marco Bergaglio, vice presidente Federazione Gomma Plastica (Confindustria) e Presidente di Unionplast.L'Ue lancia la Bussola per la competitività, 'deregulation e IA'Deregulation con un taglio della burocrazia fino al 35% per aziende e Pmi, decarbonizzazione e innovazione per colmare il divario con Stati Uniti e Cina puntando molto sull'intelligenza artificiale. Sono questi i contenuti principali della Bussola per la competitività presentata nel primo pomeriggio di oggi dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Più semplice, più leggero, più veloce. È quindi la formula magica che la nuova Commissione ha scelto come indirizzo per i prossimi cinque anni, nel nome di uno sviluppo che sia green ma senza mettere in difficoltà la grande industria, che segua le esigenze dei partiti europei che sostengono la presidente e rispetti le indicazioni fornite nel 'rapporto Draghi' sulla competitività. La vera bussola europea, come ha più volte sottolineato anche Ursula von der Leyen. Il commento è di Adriana Cerretelli, editorialista Il Sole 24 Ore.Istat, export 2024 a 305 miliardi, è record dal 2013L'export messo a segno dall'Italia nel 2024 segna un valore mai toccato da oltre 10 anni. Gli oltre 305 miliardi (305,326 miliardi) totalizzati a fine dicembre dello scorso anno sono infatti il record dal 2013, da quando cioè sono registrate le serie Istat. In quell'anno il valore delle esportazioni fu all'incirca di 200 miliardi (199,999). Già lo scorso anno l'export italiano era salito a quasi 302 miliardi di euro (301,826) dai 295,7 dell'anno precedente. Crescita già presente negli 11 mesi e arrotondata a dicembre, che ha visto un export extra-Ue in progresso del 3,9%. Se il quadro in Europa è più complesso, con valori che arretrano per effetto in particolare del rallentamento tedesco, nostro primo mercato di sbocco, nei mercati più remoti la situazione è più variegata, con aree in forte crescita in grado di compensare i non pochi rallentamenti segnalati altrove. Guardando alle principale aree, infatti, sia Stati Uniti (-3,6%) che soprattutto Cina (-20%) vedono una riduzione degli acquisti, così come in lieve calo sono i dati verso la Svizzera (hub verso cui pesa il momento no del lusso). Su questo è intervenuto Matteo Zoppas - presidente ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane.